Guido Profumo, Genova 18/9/1962

Un passato ed un presente caratterizzato da cambiamenti di luoghi abitativi e attività lavorative con l’obbiettivo di rinnovare passione, impegni e sfide (trasferire le passioni nell‘impegno lavorativo di ogni giorno). Professionista, imprenditore nel mondo, amministratore delegato in Italia… tante esperienze e situazioni diverse. L’idea di dipingere era sempre esistita, ma sempre contenuta a livello di “sogno” e mai sbocciata, in assenza di tempo e spazi dedicabili nella realtà del vissuto quotidiano.

Tutto inizia a realizzarsi nell’inverno 2014 a Minorca, isola da cui immediatamente rimane attratto e dove ritrova armonie nella pace nella semplicità e nella natura. Qui si trasferisce per brevi periodi con la moglie ed inizia ad approcciare la tela. Decide di “far da sé” senza riferirsi a modelli precisi e neppure studiare le opere degli artisti “riconosciuti”. L’obbiettivo diviene la scoperta fatta da sé e per sé, la ricerca senza rischi e timori di ripercorrere strade già percorse e conseguentemente sentirsi costretto a deviare.

Allestisce uno spazio attrezzato con dotazioni semplici all’interno di un box di una casa vacanza dove, nella breve sosta natalizia del 2014, produce i primi lavori. Progredisce, attraversa e supera, varie fasi imparando a dipingere senza scolarità con solo due obbiettivi: vivere la passione e divertirsi.

A fine 2016 si concede una lunga pausa a Minorca e allestisce un laboratorio ben attrezzato con l’intento di proseguire nella ricerca e in una attività creativa personale. Lo spunto che reputa determinante viene dopo la sua tela 54 (titolo “all you need is fantasy”), tela peraltro che lui stesso giudica dipinta per gioco. Decide di incanalare la sua energia tornando alle fantasie infantili, anche in modo semplice ed apparentemente disordinato, senza farsi inquinare dalla ricerca dell’ordine. La produzione artistica svolta, unisce alla semplicità un deciso processo di ”contenimento“ e “privazione“: privazione che riconosce come esigenza e possibile soluzione del nostro tempo, in un mondo di compromessi che si sta “avvitando” su se stesso senza saper trovare alternative.

Le prime opere della serie titolata “tracce e segni di questo tempo” sono prodotte su pannelli di fibra lignea da lui scelti, inserendo talvolta l’elemento terra rossa minorchina: quasi un gioco di più livelli e basi di colori prima nascosti e poi fatti riaffiorare o portati via.

Il materiale pittorico di risulta non si butta ma viene riproposto in modo grezzo sulla superficie dell’opera. Tracce e segni di avvitamento e, a fine lavoro, una linea di colore a indicare una semplice via d’uscita.

Le opere della serie “Gesti e indizi di metamorfosi” sono caratterizzate da un rientro di colore (della “linea senza confini”) nel legno attraverso un foro… una ricerca del naturale e rivisitazione e riadattamento del passato… (una risposta ad un modello… quello di questo tempo… che a suo giudizio non ha funzionato e non funziona ) inseriti elemento ulivo selvatico e segatura e terra minorchina… il tutto su un pannello con angoli tagliati a rappresentare una uscita dagli schemi.

La serie “da Essenza a Incompiuto” è contraddistinta dalla sottrazione alla ricerca dell’essenza e caratterizzata da una linea di colore (“linea senza confini”) che si inoltra al nocciolo (foro realizzato nell’opera) rappresentativo dell’essenza, dell’incompiuto, del non rappresentato; un foro…quale spazio vuoto …indefinito … elemento di condivisione anche con l’osservatore…

La serie “Recupero di simboli“ è nata d’impulso stimolata casualmente da simboli che interpretati e impressi vogliono rappresentare in modo contratto alcune “linee” di pensiero dell’artista.

La ricerca prosegue con nuove opere “Suggestioni libere”, una serie di opere realizzate per il fratello Massimo e caratterizzate da un recente nuovo approccio alla tela, frutto dell’evoluzione del percorso interiore e di sperimentazione. Una ricerca che mantiene imprescindibili elementi quali: la “sottrazione“, la “privazione“, il “recupero” …”L’ESSENZA“.

A metà del 2018 l’artista interrompe il suo lavoro per affiancare il fratello più giovane Massimo in una importante lotta che terminerà alle h. 23.03 del 4 dicembre 2018.

Nel febbraio 2019 l’artista ritorna a lavorare questa volta approcciando una tela di grandi dimensioni, quasi  rappresentare la sua volontà di tornare ad immergersi nell’opera titolata “guardiamo un po’”, quarta opera dedicata al fratello.

Nelle Opere di questa nuova serie “ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE“ terminate di produrre nella Primavera 2020 all’artista pare intravedere la via…
Un percorso nuovo con l’immutato obbiettivo: “contenimento – essenza – privazione”.

Il materiale scelto per la tela è la juta, fibra tessile naturale, materiale povero e grezzo.

Un utilizzo contenuto di colori cromatici.

Le dimensioni delle tele, questa volta rilevanti… rappresentano la sua necessità di perdersi e confondersi nell’opera lasciandone altresì voluti spazi di apparente incompletezza.
E a completare l’opera la spesso ricorrente sua “linea senza confini“ rappresentata talvolta in pittura talvolta in filo di corda che irrompe… si immerge e riemerge (al pari della disciplina di apnea, grande passione di suo fratello Massimo) dalla tela: una linea di rimando a nuove suggestioni a nuova ricerca a nuove soluzioni… a un oltre la tela… oltre l’opera… verso un “futuro” incompiuto.

Primavera 2023 Minorca – appena terminata opera “imagine “
Prendo la parola e questa volta decido di scrivere e comunicare in prima persona.
Prima però vorrei ricordare alcune parole che alcuni amici hanno scritto in passato su di me, un ricordo che forse meglio farà comprendere e giustificare la mia nuova svolta.

Amico Federico: “ tante vite vissute con intensità, passione, dedizione e senza troppo attaccamento a ciò che si è diventato”

Amico Maurizio : ” So di una massima a cui Guido è affezionato, una sorta di “bussola” simbolica per le scelte professionali, ma valida anche per le inevitabili “curve” della vita, una massima che ha sempre condiviso con le persone con cui ha confidenza: “…se continui a fare quello che hai sempre fatto arriverai dove sei già arrivato…“ Una massima da spirito libero e irrequieto”…”C’è un aggettivo che credo possa tenere unite bene le attività di Guido; ha un origine remota, sembra risalente all’antica Roma. I Romani per riparare statue marmoree utilizzavano la cera, mascherandone i difetti, le crepe, le falle. Sine Cera Era perciò l’equivalente di un manufatto senza trucco e senza infingimenti, qualcosa di schietto, tal quale.”

Amica Anna Maria: ”C’è, infine, una sorta di ancestrale autosufficienza nelle opere di Guido Profumo, come quando si parte per una spedizione. C’è l’indispensabile. C’è ciò che serve, ciò che troviamo in natura, dentro di noi, recuperando e riciclando gli elementi interni ed esterni, con senso pratico nel rispetto della loro essenza (come in “Naturale, minimale sobrio”): c’è sempre un atto di decisione prima di salpare con la propria vela.”

Amico Pino: “Ho “sbirciato” a Minorca il suo fare arte, in modo instancabile, quasi inarrestabile” …

Sono mesi che non sento l’impulso frenetico di riversare emozioni su tela…
Nei mesi precedenti è venuto a calare quell’impulso del dipingere che mi aveva arato e seminato al punto di voler a fondo conoscerne il mondo a tutto tondo e senza risparmiarmi tra opere, cataloghi, esposizioni, comunicazione e partecipazione.
Ne prendo atto consapevole che se l’impulso di produrre e comunicare si è ridotto allora credo sia coerente vivere in maggiore intimità il mio modo di far arte.
Una coerenza che peraltro, se mi guardo dall’esterno, manifestavo già nella mia produzione attraverso un percorso che dichiaravo indirizzato a liberarmi del superfluo e degli eccessi, un percorso di sottrazione teso all’ESSENZIALE…
Questo percorso ora lo sto indirizzando alla Natura e a ciò che della Natura mi appassiona…
La cultura, i valori e l’Arte sono stati, sono e saranno capisaldi del mio percorso di vita e suggestione per ogni mia scelta.
Sono convinto nessun amico o conoscente resterà deluso da questa mia ulteriore svolta… il rinnovare le passioni ha sempre contraddistinto le mie scelte di vita: “Sine Cera“.
“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la  propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo”
(Dalla lettera di McCandless scritta all’amico Ronald Franz)”
ECCO ! Oggi penso e sento che il mio “far Arte” non debba correre il rischio di diventare involontaria espressione di sicurezza, conformismo, tradizionalismo.
Da irrequieto qual sono non ricerco la pace dello spirito… inseguo questa meravigliosa avventura che la vita può offrirci a condizione si viva con sincera passione ed entusiasmo.
Ringrazio tutti coloro che hanno in questi anni apprezzato il mio impegno artistico e che mi auguro continueranno ad apprezzarlo anche in questa rinnovata fase.